7 mar 2010

ORIGINE DELLA CERIMONIA DEL PEYOTE

Si narra che i Lipan siano stati la prima popolazione che abbia conosciuto i poteri benefici del Peyote.
In particolare si narra che un Lipan di una cinquantina d'anni fosse molto preoccupato per le condizioni del suo popolo decimato da malattie sconosciute. Dato che non veniva trovata nessuna medicina in grado di guarire, l'uomo molto desideroso di aiutare la sua gente, comincio' a cercare qualcosa che avrebbe potuto fare del bene.
Prego' tutte le piante che pensava potesero essere d'aiuto finchè giunse in un luogo dove crescevano molte piantine di Peyote. Le piantine avevano dei fiori molto belli. Il Lipan si fermo' in mezzo a loro e disse: "Come siete belli. Nella vostra bellezza sarà sicuramente racchiuso del potere". E detto questo si mise a pregare.
Poi continuo':"Vorrei tanto che il mio popolo fosse bello e robusto come voi. Siete la cosa piu' bella che io abbia mai visto. Mi piacerebbe tanto sentire la vostra voce".
Imploro' cosi' tanto le piantine che alla fine una di loro disse:"Sì, strappami pure e portami a casa. Poi erigi una tenda verso est e potrai consumarmi assieme a tutti coloro che saranno interessati a farlo".
Ritorno' velocemente a casa e purtoppo vide che il suo popolo continuava a morire. Allora invito' alla sua tenda il capo del villaggio e tutta la popolazione per trasmettere gli insegnamenti ricevuti dalla piantina di Peyote. Poi fece esattamente quello che gli era sto detto. Si ricordo' di mettere al centro della tenda il bottone di Peyote, di parlargli e di pregarlo.
Poi ne diede a tutti coloro che desideravano consumarlo. Dato che non ne aveva molto, penso' che non sarebbe stato sufficiente per tutti quanti, ma con sua grande meraviglia, la quanità di peyote non diminuiva, per quanto continuasse a distribuirne.
Alla fine dell'incontro tuti si sentivano bene e le malattie sconosciute scomparvero. E' per questo che i Lipan cominciarono a credere nel Peyote.
Da allora e fino ai nostri giorni la "cerimonia del Peyote" si tiene in questo modo.
Tratto da: Fiabe dei Nativi Americani, Miti e racconti

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